Maria Montessori, innovatrice incompresa in Italia, osannata nel mondo.
Nacque il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, un paese
in provincia di Ancona.
È la prima donna italiana a conseguire la laurea in medicina!
All’improvviso abbandona tutto il “ciarpame” femminile e si avvolge in
drappi neri, sfida tutte le regole
del suo tempo interessandosi dell’umanizzazione della medicina,
dell’innovazione dell’educazione infantile e si espone nelle prime
battaglie femministe.
Tra il 1899 e il 1900 dirige la scuola magistrale ortofrenica di Roma.
Curando bambini deficienti e anormali, si convince di usare metodi
sbagliati e incomincia ad elaborarne uno proprio. Il concetto
d’educazione infantile che va maturando si basa “sull’amore
impersonale”, con il quale educa i bambini abbandonati, o i figli degli
operai del quartiere S. Lorenzo a Roma, aiutandoli “a adattarsi alla
vita senza sacrificare la propria individualità”.
Montessori puntò principalmente sulla pedagogia scientifica,
sostenendo che fosse necessario un nuovo approccio scientifico nel campo
dell’educazione: oggetto dell’osservazione
scientifica non deve essere semplicemente il bambino in sé, ma tutte
quelle dinamiche che lo portano a compiere scoperte e che si basano
sulla sua spontaneità. Per poter scoprire le cose, e imparare, il
bambino deve inoltre avere un mondo a portata di mano. Montessori
introdusse il concetto di una scuola a misura di bambino, e non di
adulto come accadeva nei primi del Novecento.
Il metodo Montessori si basa
principalmente su un assunto: l’allievo deve essere libero di
sperimentare per conto proprio, perché solamente attraverso la libertà
si possono favorire la creatività e altre doti presenti nella natura dei
bambini. Attraverso questo processo, il metodo deve far emergere e far
comprendere l’importanza della disciplina, dando agli allievi le risorse
per imparare a regolarsi da soli e a seguire quando necessario le
regole.
Diverse furono anche le critiche al 'metodo' a cominciare da chi
sottolineava il carattere artificioso dei materiali e le modalita'
troppo rigide del loro impiego. Ma queste critiche non ne hanno impedito
la diffusione, in particolare all'estero. Da ricordare anche l'analisi
profonda che Montessori porto' avanti sul fenomento del'analfabetismo.
Un'emergenza da fronteggiare perche' parlare senza saper leggere e
scrivere equivale infatti a essere tagliati completamente fuori da
qualsiasi ordinaria relazione tra gli uomini.
Maria Montessori e' morta il 6 maggio 1952 a Noordwijk in Olanda dove si era trasferita.
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