mercoledì 27 luglio 2011

prove invalsi

Il MIUR ha reso noto, attraverso il suo Ufficio Stampa, un commento ai risultati delle Prove Invalsi 2011 a livello nazionale:
Bene le scuole del Nord. Al Centro-Sud migliorano Puglia e Abruzzo. Progressi nelle competenze di base in Matematica. Studenti più abituati a prove standard: aumenta il numero di domande a cui i ragazzi rispondono.
Gelmini: "Puntiamo con decisione su valutazione, così come nei migliori sistemi scolastici internazionali. Dati incoraggianti"
Sono disponibili gli esiti delle prove INVALSI, elaborati su un campione di oltre 40mila studenti, appartenenti a tutte le oltre 140mila classi oggetto della valutazione. Le rilevazioni, svolte alla presenza di un osservatore esterno dell'INVALSI, hanno coinvolto quest'anno quasi 3 milioni di studenti e, per la prima volta, sono state affrontate anche nella scuola secondaria di II grado.
Nel I ciclo di istruzione è emersa con chiarezza una sensibile riduzione delle mancate risposte, segno della progressiva abitudine degli studenti a misurarsi anche con prove standardizzate, elaborate in modo coerente con le Indicazioni nazionali dei diversi cicli di studio. Gli esiti positivi, inoltre, si riscontrano soprattutto nelle domande aperte dove i ragazzi devono fornire motivazioni e giustificazioni, mostrando di aver realmente compreso ciò che è stato loro richiesto.
Per quanto riguarda gli insegnanti si conferma la riduzione dei fenomeni di cheating (comportamenti opportunistici) in alcune regioni del Mezzogiorno, con particolare riferimento alla Campania e alla Puglia.
L'analisi degli esiti delle prove dimostra che i ragazzi, soprattutto in matematica, rispondono meglio alle domande in cui si fa riferimento a competenze di base, acquisite anche nei cicli precedenti, in cui sono chiari il senso del quesito e la competenza a cui esso si riferisce.
I risultati delle prove della secondaria superiore sono perfettamente coerenti con quelli delle rilevazioni OCSE-PISA che accertano competenze non strettamente collegate, come invece quelle INVALSI, al quadro degli ordinamenti scolastici nazionali. In coerenza con i dati OCSE si confermano progressivamente, nel passaggio dal primo al secondo ciclo, i fenomeni di "varianza tra scuole", cioè le differenze nei risultati medi tra scuole e non all'interno della singola scuola, come invece sarebbe fisiologico.
Si conferma in linea di massima una tripartizione dei livelli di risultato tra Nord, Centro e Sud, con un significativo trend di miglioramento però in Puglia e, in parte, anche in Abruzzo e Basilicata.
In particolare nelle regioni settentrionali, dove gli esiti delle prove sono in genere migliori, si riscontra una sostanziale equivalenza dei risultati di matematica tra i licei e gli istituti tecnici, che smentisce la presunta maggiore
efficacia formativa dei licei rispetto all'istruzione tecnico-professionale. Questo risultato è particolarmente positivo perché le competenze in matematica sono più strettamente legate all'azione della scuola, rispetto a quelle linguistiche che risentono maggiormente dell'ambiente familiare di origine.
Un risultato positivo, sempre nella scuola del primo ciclo, è il buon uso che i gli studenti dimostrano di saper fare del dizionario, strumento fondamentale per la padronanza scritta della lingua italiana.
"Puntiamo con decisione sulla valutazione, così come nei migliori sistemi scolastici internazionali. - ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini - E' l'unico percorso in grado di modernizzare il nostro sistema scolastico. Un percorso lungo, ma necessario. Incoraggianti i dati che emergono da alcune regioni del Centro-Sud".
Italiano
In linea generale, i ragazzi che hanno sostenuto le prove sembrano trovare più facili le domande relative ai testi narrativi rispetto a quelle dei testi espositivi e argomentativi, specie se discontinui, in cui viene richiesto anche di interpretare dati e grafici funzionali all'esposizione dei contenuti del testo. Buoni gli esiti degli studenti sulle domande che richiedono la corretta interpretazione di una voce del dizionario, competenza molto importante per un uso corretto della lingua. In alcuni casi, invece, gli studenti sembrano incerti nella punteggiatura e dei tempi verbali.
Matematica
Un dato positivo che emerge in tutte le prove del primo ciclo d'istruzione è la forte riduzione delle omissioni degli studenti nelle domande aperte che richiedono di motivare o argomentare una risposta. Nella scuola secondaria superiore, invece, si riscontra ancora una certa tendenza a saltare le domande a risposta aperta. Un dato che contraddice la convinzione secondo cui le domande a risposta chiusa penalizzerebbero maggiormente gli studenti, perché meno usate nella nostra scuola.
Molto interessanti i risultati, in genere positivi, conseguiti dagli studenti della secondaria di secondo grado in alcuni quesiti che vertono su competenze chiave sviluppate nel primo ciclo, ma che solitamente non sono riprese in modo esplicito durante il biennio superiore.
Differenze territoriali
Anche le prove di quest'anno scolastico evidenziano alcune differenze territoriali. In genere, nelle regioni settentrionali si registrano risultati più che soddisfacenti rispetto a quelli raggiunti nel Sud. Tuttavia, è molto incoraggiante il risultato di alcune regioni del Mezzogiorno, come la Puglia e, in parte, l'Abruzzo. La Puglia infatti conferma, in quasi tutti i livelli scolastici, risultati che si allineano alla media nazionale.
Le prove della scuola secondaria di secondo grado evidenziano una differenza, a volta anche considerevole, tra gli indirizzi di studio.
Gli esiti complessivi delle prove della scuola secondaria superiore sono perfettamente coerenti con quanto è emerso dalle prove PISA 2009. Si tratta di un molto importante, poiché conferma la validità dei test proposti dall'INVALSI con la differenza, rispetto alle rilevazioni PISA, che fra qualche mese gli esiti saranno a disposizione di ciascuna scuola. In questo modo ogni singolo istituto potrà iniziare un percorso di analisi e di approfondimento.
Le prove INVALSI dell'anno scolastico 2010/2011 si sono svolte nelle prime settimane di maggio e si sono concluse il 20 giugno scorso con la Prova nazionale nell'ambito dell'esame finale della scuola media. A partire dal 2008 l'INVALSI ha progressivamente realizzato il sistema di rilevazioni annuali nelle classi II e V della scuola primaria, nella I e III della secondaria di primo grado e, a partire da quest'anno, nella II classe della scuola secondaria di secondo grado. L'obiettivo è misurare i livelli di apprendimento in due ambiti cruciali per la formazione dei giovani: la comprensione della lettura e la matematica. Quest'anno le prove si sono svolte in tutte le scuole del Paese, statali e paritarie, coinvolgendo oltre 2.800.000 ragazzi.

Dalla lettura della nota emerge una discreta soddisfazione nel verificare incoraggianti miglioramenti rispetto alo scorso anno, soprattutto nelle competenze di base, in particolare nella matematica. 
Di certo i bambini e i ragazzi cominciano a prendere confidenza con la tipologia dei test dell'INVALSI e gli insegnanti stessi investono molto tempo (probabilmente troppo...) ...

un piede nel passato e uno nel futuro...

E rieccomi dopo una "pausa" di studio e riposo ...
In questo periodo sono successe tante cose etante idee sono frullate per la testa.

Eccone una che giustifca il titolo di questo post: 
Ogni giocattolo, in quanto testimonianza dell’epoca che l’ha prodotto, diventa la chiave per
comprendere, con ricchezza di particolari, fatti e momenti del passato.

Ho perciò pensato: "perchè non provare a tornare bambini e raccontare dei nostri giochi, rivedre giorni di sole, di neve, scroscii di pioggia e soprattutto ascoltare il nostro cuore e risentire le nostre emozioni…? E perchè non fare questo con i nostri nonni?"

E' così che è nato un progetto di riscoperta storica da realizzare, nel prossimo anno scolastico, con i miei alunni  e con la collaborazione di tanti nonni.
Con questo progetto vorrei avvicinare le persone appartenenti a generazioni diverse ma che possono condividere un’unica tematica: i giochi e i giocattoli. Insieme potranno riscoprire il passato attraverso le testimonianze dei nonni, ma potranno anche riviverlo costruendo insieme dei giochi e soprattutto giocando. 
Il tutto da svolgersi secondo il modello relazionale del partenariato fra scuola e famiglie e che potrebbe confluire in una serie di prodotti condivisi: un filmato - documentario, momenti di laboratori in cui gli anziani insegnano ai bambini e viceversa.

E voi avete voglia di fare un tuffo nel passato e lasciar riaffiorare l'emozione di essere bambini?

Scrive Mario Lodi: “… tutti i bambini del mondo, nei primi anni di vita, in condizioni di normalità, esplorano e scoprono il mondo-ambiente in cui vivono per mezzo del gioco. Il gioco e il piacere sono fondamentali nella metodologia della libera scuola che i bambini inventano e nella quale creano le basi della cultura. Hanno ricevuto con la nascita il dono dei cinque sensi e di una mente che ragiona, e li usano subito per raccogliere dati, confrontarli, ricavarne sintesi e riflessioni in un continuo processo di scoperte, di ipotesi e di verifiche. I giocattoli sono gli amici più cari che accompagnano la loro crescita intellettuale ed affettiva”

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