domenica 23 dicembre 2012

Natale 2012

Il Natale si sta avvicinando ...
molti pensieri passano per le nostre menti, più o meno futili, più o meno profondi, più o meno...

Ecco allora, che voglio mettere uno spunto di riflessione, forse un po' "duro" triste e drammaticamente reale... purtroppo!

John Lennon: Happy Xmas (WAr Is Over)

... e che questo Natale sia veramente la nascita di un nuovo mondo invaso dalla pace e dall'amore.

AUGURO A TUTTI UN SERENO NATALE
NELLA GIOIA DELL'AMORE






domenica 4 novembre 2012

Con un po' di ritardo...

Il 28 ottobre è passato da un po' ma non trovavo nulla di significativo e al tempo stesso incisivo da mettere...
Oggi una collega mi ha dato l'idea giusta per esprimere cosa mi auguro e auguro a tutti per il futuro:
Incoraggia gli altri nei loro punti di forza e non sminuirli mai per le loro debolezze. 
Nel dare forza agli altri, anche tu diventerai più forte. 
Al contrario, mortificando gli altri, mortificherai solo te stesso.
Il colore con cui dipingi una ringhiera è lo stesso colore che ti resta sulle mani. 
(Swami Kriyananda)
 

venerdì 31 agosto 2012

Maria Montessori: 142° anniversario della nascita

Maria Montessori, innovatrice incompresa in Italia, osannata nel mondo.

Nacque il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, un paese in provincia di Ancona. 

È la prima donna italiana a conseguire la laurea in medicina!
All’improvviso abbandona tutto il “ciarpame” femminile e si avvolge in drappi neri, sfida tutte le regole del suo tempo interessandosi dell’umanizzazione della medicina, dell’innovazione dell’educazione infantile e si espone nelle prime battaglie femministe.

Tra il 1899 e il 1900 dirige la scuola magistrale ortofrenica di Roma. Curando bambini deficienti e anormali, si convince di usare metodi sbagliati e incomincia ad elaborarne uno proprio. Il concetto d’educazione infantile che va maturando si basa “sull’amore impersonale”, con il quale educa i bambini abbandonati, o i figli degli operai del quartiere S. Lorenzo a Roma, aiutandoli “a adattarsi alla vita senza sacrificare la propria individualità”.

Montessori puntò principalmente sulla pedagogia scientifica, sostenendo che fosse necessario un nuovo approccio scientifico nel campo dell’educazione: oggetto dell’osservazione scientifica non deve essere semplicemente il bambino in sé, ma tutte quelle dinamiche che lo portano a compiere scoperte e che si basano sulla sua spontaneità. Per poter scoprire le cose, e imparare, il bambino deve inoltre avere un mondo a portata di mano. Montessori introdusse il concetto di una scuola a misura di bambino, e non di adulto come accadeva nei primi del Novecento.


Il metodo Montessori si basa principalmente su un assunto: l’allievo deve essere libero di sperimentare per conto proprio, perché solamente attraverso la libertà si possono favorire la creatività e altre doti presenti nella natura dei bambini. Attraverso questo processo, il metodo deve far emergere e far comprendere l’importanza della disciplina, dando agli allievi le risorse per imparare a regolarsi da soli e a seguire quando necessario le regole.
 
Diverse furono anche le critiche al 'metodo' a cominciare da chi sottolineava il carattere artificioso dei materiali e le modalita' troppo rigide del loro impiego. Ma queste critiche non ne hanno impedito la diffusione, in particolare all'estero. Da ricordare anche l'analisi profonda che Montessori porto' avanti sul fenomento del'analfabetismo. Un'emergenza da fronteggiare perche' parlare senza saper leggere e scrivere equivale infatti a essere tagliati completamente fuori da qualsiasi ordinaria relazione tra gli uomini.

Maria Montessori e' morta il 6 maggio 1952 a Noordwijk in Olanda dove si era trasferita.


martedì 26 giugno 2012

il baule dei giocattoli...

Il baule dei giocattoli si è aperto e ...



molte sono state le sorprese che ci ha regalato....



Primo gradito regalo è stato l'incontro con tanti "nonni", veri e adottati, che abbiamo incontrato, conosciuto, ascoltato ...

Li abbiamo talmente adottati come "nostri nonni" che anche furoi dall'ambiente scolastico se qualcuno l'incontrava lo salutava con "ciao nonno ..."  

Con loro abbiamo fatto un passo indietro nel tempo per scoprire come vivevano ma soprattutto come passavano il poco tempo libero che avevano...

Ascoltando le loro parole siamo riusciti, anche se in piccola parte, a vedere il tempo dei nostri avi: la povertà, la guerra con i suoi bombardamenti, la miseria, la fame e la gioia del primo gelato, la difficoltà di andare a scuola e la severità di certi maestri ma anche i quaderni di bella grafia, le sere nelle stalle a far filò e i giochi per strada...

Abbiamo iniziato la nostra ricerrca nel passato ...
... e intatno ringraziamo per questo:
nonno Fiorenzo, nonno Pietro, nonno Mario, nonna Marietta, 
nonna Domenica, nonno Livio, nonna GiovannaMaria, 
nonno Marcello, nonna Alma, nonna Lina, nonno Giancarlo, 
nonno Vito, nonno Marcello... 

giovedì 21 giugno 2012

L'ESTATE E' ARRIVATA

Tiepide sere estive 

Adesso i tigli sono rifioriti davvero e la sera, quando
comincia a far buio ed è finito il faticoso lavoro,
giungono le donne e le fanciulle, salgono in cima alle scale
appoggiate ai rami e riempiono un cestino di fiori di tiglio.. .
Dai vecchi alberi, attraverso le tiepide sere estive,
giunge sempre un profumo dolce come il miele...
I bambini cantano giù sulla spiaggia e giocano con le
girandole di carta rossa e gialla... Nella polvere rosso- ,
-dorata della strada, api e bombi ronzano in cerchi
diffondendo una dorata risonanza.

- Hermann Hesse-


sabato 9 giugno 2012

Dislessia

Dopo un lungo percorso legislativo è stata approvata mercoledì 29 settembre 2010 dal Senato la legge che riconosce e definisce alcuni disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
Una norma che riconosce l'esistenza di questi disturbi stimolando la scuola a individuarli precocemente e definendo i luoghi del percorso diagnostico.
"C'è soddisfazione perché l'approvazione giunge dopo un lungo iter normativo che attesta l'esistenza ed estende la tutela legale per i circa 350.000 ragazzi, pari al 5% della popolazione in età scolare, che sono affetti da questi disturbi", ha affermato il presidente dell'AID (Associazione italiana dislessia), Rosabianca Leo.
La legge sancisce il diritto a usufruire dei provvedimenti compensativi e dispensativi lungo tutto il percorso scolastico compresa l'Università e assicura la preparazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici. Per le famiglie sarà inoltre garantita la possibilità di usufruire di orari di lavoro flessibili. Inoltre, qualora non sia disponibile effettuare diagnosi presso le strutture del Ssn, la legge dà la possibilità di effettuarle presso strutture accreditate.
Dopo la definizione dei termini dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia evidenziati nel primo articolo del ddl, nel secondo punto del testo vengono evidenziate le finalità che si prefigge la norma tra cui la promozione del successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, la garanzia di una formazione adeguata che promuova lo sviluppo delle potenzialità anche attraverso la preparazione degli insegnanti e la sensibilizzazione dei genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA. Durante il percorso formativo (art. 4) anche i docenti dovranno possedere un'adeguata preparazione didattica, metodologica e valutativa in merito alle problematiche relative ai DSA.
Altro aspetto è quello che riguarda la diagnosi (art. 3) che dovrà essere effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Ssn a legislazione vigente e sarà comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente.
Rilevante, poi, l'articolo 5 che mette nero su bianco le misure educative e le didattiche di supporto come l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata o l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere.
È previsto pure per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale. Agli studenti con DSA, inoltre, sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'università nonché gli esami universitari.
Misure anche per i familiari (art. 6) che potranno usufruire di orari di lavoro flessibili.
Nell'articolo 7, invece, viene indicato come a quattro mesi dall'entrata in vigore della legge, attraverso un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede ad emanare linee guida per la predisposizione di protocolli regionali, da stipulare entro i successivi sei mesi.
All'articolo 8 viene evidenziato come sono fatte salve le competenze delle Regioni a statuto speciale e province autonome che dovranno entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge provvedere a dare attuazione alle disposizioni della legge stessa.
Questo era solo l'inizio, poca cosa ma già qualcosa. Ora a che punto siamo?


Il 8 giugno 2012, la trasmissione Uno Mattina, Rai Uno, ha affrontato il tema della dislessia e dei vari Disturbi Specifici di Apprendimento con l'intervento del prof. Giacomo Stella, uno dei maggiori esperti sull'argomento. 

venerdì 27 gennaio 2012

Per non dimenticare...

 Legge 211/2000: Il "Giorno della memoria"

Testo integrale della legge n. 211 del 20 luglio 2000 che istituisce per il 27 gennaio di ogni anno il "Giorno della memoria".
Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.


La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica hanno approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (CIAMPI) PROMULGA
la seguente legge

Art. 1.1 - La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data di abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli Italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte…

Art. 2.1 - In occasione del Giorno della Memoria di cui all’art.1, sono organizzate cerimonie, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti o di riflessione, in modo particolare nelle
scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un
tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell’ Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addì 20 luglio 2000



http://www.lager.it/giorno_memoria.html

Anniek Cojean dice che un preside di liceo americano aveva l’abitudine  di scrivere, ad ogni inizio di anno scolastico, una lettera ai suoi insegnanti. La seguente:

«Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con  veleno da medici ben formati; lattanti uccisi da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiore e università. Diffido –quindi – dall’educazione.
La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani».

(Fonte: Anniek Cojean, Les mémoires de la Shoah, in Le Monde  del 29 aprile 1995).

giovedì 19 gennaio 2012

il valore di un sorriso

sorridere sempre ...
sorridere non costa ma arricchisce...
tutti abbiamo bisogno di un sorriso...


Renato Zero - Sorridere Sempre

giovedì 5 gennaio 2012

Giro di boa?

"Care e cari maestri e professori,
gli anni passati a insegnare in tre diversi continenti, ma in particolare gli ultimi tre, trascorsi in giro per l’Italia, osservando, ascoltando e confrontandomi con migliaia di colleghi di ogni ordine di scuole, scuole dell’agio e del disagio, scuole per chi a scuola non va più, licei, scuole di base e centri di formazione professionale, mi hanno consegnato una sorta di carta geografica, sicuramente approssimata per difetto, ma capace, credo, di descrivere il territorio della “scuola italiana”, dove si aggira, si impegna, si misura la figura del docente.
Un po’ come Caboto, credo che questa mia mappa, per quanto migliorabile, possa guidarmi nella nuova rotta che ho intrapreso come Sottosegretario all’istruzione.
Quando ci si ferma a parlare con le donne e gli uomini che “fanno la scuola”, tra le mille differenze e le tante somiglianze, nel cahier des doléances emerge spesso la voce profonda e affaticata di noi docenti: esausti per le tante, troppe cose che si pretendono da noi. Essere psicologi, sociologi, assistenti sociali, consulenti dei genitori. Edotti di organizzazione, di didattica, della disciplina e degli spazi tra discipline. Esperti del computer e dotati di capacità manageriali. Preparati nelle nostre materie, ma attenti al territorio. Una stanchezza che fa emergere la velata nostalgia per un tempo passato, in cui fare l’insegnante era più semplice, rassicurante, soddisfacente.
Quando la nostra professionalità si fondava sulla padronanza di contenuti disciplinari molto stabili e su alcune competenze pedagogiche; su certezza del tempo (l’ora) e dello spazio (l’aula).
E’ questa la crisi d’identità emersa di fronte ai cambiamenti e alle nuove incessanti richieste educative che ricadono sulla scuola pubblica. Un’instabilità accresciuta ed aggravata dalla sempre maggiore solitudine sociale degli insegnanti, dalla mancanza di un ruolo pubblicamente riconosciuto. E dal disprezzo di alcuni “soloni” che strombazzano contro di noi senza essere mai stati in classe. E’ questa la sofferenza del nostro lavoro, nel nostro tempo attuale. Tutto questo sento che un Ministro, un Sottosegretario, lo debbano ricordare. Innanzitutto per dire, ripetere “grazie” a chi fa questo lavoro. Che è bello, vario, prezioso e però poco riconosciuto e mal pagato.
Ma all’inizio di questo mio incarico e all’avvicinarsi del nuovo anno, mi sento di proporre a tutti noi anche un capovolgimento dell’ottica da cui osservare le trasformazioni.
La complessità sempre maggiore delle competenze e delle conoscenze, la necessità di ridefinire e forse allargare il ruolo svolto dall’istruzione e quindi dall’insegnamento, non segnano la decadenza della nostra professione, ma la sua rigenerazione, la sua inevitabile evoluzione.
Le difficoltà che ci investono, indicano dove siamo arrivati e dove dobbiamo andare. Ed è proprio sulla rivendicazione della complessità del mestiere di insegnare che dobbiamo basare la nostra richiesta di riconoscimento sociale, e non su una malinconica nostalgia del tempo passato.
La complessità su cui dobbiamo fondarci non è tanto quella di una scuola sempre più stretta tra le complicazioni organizzative e gestionali, tra nuove materie e curricula sempre più articolati. E’ la complessità delle fasi evolutive dell’infanzia e dell’adolescenza che ci troviamo davanti, la complessità crescente del sapere che ormai sfugge ai classici confini disciplinari, la complessità dei nuovi linguaggi e delle nuove domande sociali, la difficoltà nel riconoscere sempre negli studenti la capacità di trasmetterci a loro volta saperi ed esperienze.
Tutta questa complessità rende l’insegnamento una professione fondante dell’epoca in cui viviamo. Dobbiamo esserne fieri e consapevoli. E dobbiamo imparare.
L’augurio che rivolgo a tutti noi per l’anno che viene è di rinnovare il nostro impegno per la scuola pubblica. Innanzitutto per rendere più vivibile il lavoro quotidiano degli insegnanti. Alleggerendo le scuole da troppe complicazioni burocratiche, dando finalmente fiducia ad un’autonomia progettuale delle scuole e dei gruppi docenti, garantendo un po’ di stabilità in più al sistema nel suo complesso.
In secondo luogo, auguro a voi tutti di sentirvi sostenuti nella presa in carico della crisi educativa che si riverbera giorno dopo giorno nella scuola. E auguro a noi istituzioni di saper realizzare e trasmettere questo sostegno pieno alla professione docente, alla sua capacità di rigenerarsi, trasformarsi insieme al mondo. E’ evidente che non è un intento facile e che i soldi pubblici per operare sono molto pochi .
C’è da augurarsi di non ricevere dal nuovo anno nuovi sogni irrealizzabili, ma conquiste possibili e concrete sì. Seppure in una contingenza complicata come quella attuale, auguro di cuore a tutti noi un realistico giro di boa."

Scritto da Marco Rossi-Doria (Napoli, 1954) è maestro elementare dal 1975.
Dal 29 novembre 2011 è sottosegretario all'Istruzione nel governo Monti.
CONDIVIDO

mercoledì 4 gennaio 2012

Buon Anno

Sì, è vero sono un po' sbatata ma so che il 2012 è già arrivato da un po'...

... non volevo essere ripetitiva, e non trovavo l'idea giusta per augurarci uno speciale anno nuovo...

Poi oggi, girovagando qua e là per la rete, ho trovato...


VORREI GUARDA IL MONDO CON GLI OCCHI DI MAFALDA...


BUON ANNO A TUTTI!!!

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